Le infezioni vanno al cuore

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Chiunque soffra di gravi malattie infettive durante l'infanzia corre un rischio significativamente più elevato di malattie cardiovascolari in seguito, anche in età relativamente giovane. Questo vale anche per malattie infantili ampiamente sottovalutate come il morbillo o la varicella.

Il meccanismo alla base di questo fenomeno è noto da tempo: le cellule immunitarie, che circolano sempre più nel sangue durante le infezioni, svolgono un ruolo chiave nella formazione delle placche infiammatorie nei vasi sanguigni. Il risultato è l'arteriosclerosi e quindi un rischio più elevato di infarto e ictus. Ad esempio, le persone che soffrono di infiammazioni croniche, come le gengive infiammate croniche, hanno maggiori probabilità di avere infarti o ictus per questo motivo.

Ma le infezioni apparentemente temporanee nell'infanzia possono anche favorire l'aterosclerosi. I ricercatori guidati da Adriany Qanitha dell'Academic Medical Center di Amsterdam hanno ora studiato gli effetti delle gravi infezioni infantili sulla condizione dei vasi sanguigni.

Infezioni nell'infanzia

Per fare questo, hanno chiesto a 153 cardiopatici di età compresa tra 28 e 54 anni a Makassar, in Indonesia, informazioni sulle infezioni nella loro infanzia e adolescenza. Tutti avevano sviluppato la sindrome coronarica acuta (ACS) in età adulta. Questi includono varie forme di malattie cardiovascolari causate dall'occlusione o dal grave restringimento di un'arteria coronaria, ad esempio angina pectoris o infarto. Per proteggere i dati, i ricercatori hanno anche chiesto ai familiari dei pazienti come genitori o fratelli.Gli scienziati hanno anche chiesto altri possibili fattori di rischio per malattie cardiovascolari come fumo, obesità, ipertensione, diabete e malattie cardiovascolari in famiglia.

Rischio triplicato

I ricercatori hanno confrontato i risultati con quelli di un gruppo altrettanto ampio di coetanei selezionati casualmente senza ACS. Ha mostrato che i pazienti che erano sopravvissuti ad almeno due infezioni gravi nell'infanzia e nell'adolescenza avevano una probabilità quasi tre volte maggiore di sviluppare la sindrome. Le infezioni esaminate includevano tifo, tubercolosi e febbre dengue, oltre a malattie come bronchite, morbillo e varicella.

Gli scienziati hanno valutato le malattie come infezioni gravi in ​​cui i pazienti avevano avuto la febbre alta per almeno tre giorni consecutivi o dovevano essere curati in ospedale a causa della malattia.

Infiammazione cronica

Gli scienziati limitano il fatto che i risultati non sono necessariamente trasferibili a persone che vivono nei paesi occidentali. Anche il meccanismo sottostante non è chiaro. Dopotutto, i ricercatori hanno un'ipotesi: "Una possibile spiegazione è che le infezioni nell'infanzia innescano processi infiammatori cronici che promuovono l'arteriosclerosi", ha affermato il direttore dello studio Qanitha alla riunione annuale dell'Associazione per la cura cardiovascolare acuta a Vienna. In tal caso, le infezioni gravi nell'infanzia aumenterebbero molto probabilmente il rischio di malattie cardiovascolari anche in questo paese, relativamente in giovane età. (cfr)

Fonte: A Qanitha et al.: Ambiente avverso della prima infanzia e sindrome coronarica acuta prematura: uno studio caso-controllo: European Heart Journal: Acute Cardiovascular Care 4 (Supplemento 5), S39

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